Zonale ILCA Master: a San Cataldo
torna la vela sportiva!

26 Luglio 2023 – Comunicato Stampa

Si è chiusa Sabato scorso una delle tappe più importanti, per il Circolo, del Campionato Zonale Master di quest’anno. Al di là delle classifiche, che comunque contano (eccome), ciò che davvero ci si porta a casa, per chi si è trovato in spiaggia a camminare tra sacche, teli, carrelli e vele che si agitavano come fogli di carta sotto le raffiche di uno Scirocco impietoso, è una giornata che ha segnato il ritorno a San Cataldo della vela.

La vela sportiva, si intende, ma vela vissuta, voluta, cercata e, perché no, anche spesso rimpianta con una punta di nostalgia. Dunque tutti in acqua, per una volta senza dover spostare auto, carrelli, scafi e carovane degne di una Parigi-Dakar, e via verso il campo di regata, sotto uno Scirocco che sventaglia sì, ma che in tarda mattina ancora non si è deciso a svelare del tutto le sue intenzioni.

Prima prova dunque all’insegna di una brezza sui 10-12 nodi, che assieme ad un’onda già formata fa sudare un poco i più leggeri in bolina ma regala più di qualche soddisfazione nel lato di poppa, e poi seconda prova spartiacque della giornata: improvvisa rotazione a est e calo di vento al giro di boa di bolina, regata annullata e tutti a mollo lungo la linea di partenza per combattere una calura che diventa di fuoco, su di un mare color turchese che sembra languire mentre il vento si ritira dal campo.

Qualcuno, incrociato al volo mentre si provano i bordi e le nuove regolazioni, già parla di rientrare. E dunque? Nemmeno il tempo di pensare ad un rientro in baldoria tra birre e rustici sotto l’afa di uno Scirocco che ha “tirato il bidone”, ed ecco che qualcosa si muove: prima un leggero fruscio che rimette in agitazione le vele di chi ha messo la prua al vento e i piedi a mollo, e poi ecco riapparire le agognate ochette, che tornano a salutare i regatanti, sempre più numerose.

Il vento cresce, l’onda si alza, e nel giro di 5 minuti di orologio, quelli necessari a dare la partenza della terza prova (che è diventata la seconda), è ormai chiaro che il famoso “bidone” è cosa da dimenticare: quando si taglia la linea di partenza gli scafi impennano sulle creste delle onde, e gli alberi sembrano archi pronti a scoccare: vang cazzati a due mani, stick che si stendono e caviglie sotto alle cinghie. Via!

Che la terza e quarta prova (seconda e terza se vogliamo essere fedeli al regolamento) sarebbero state “cosa tosta” già si era capito alla prima bolina, quando la flotta si sgrana al giro di boa e i distacchi aumentano nel lato di poppa, dove i primi cinque, sei scafi prendono margine sul gruppo degli inseguitori, complice qualche scuffia, e scavano un solco che resterà tale fino alla fine della prova.

Stesso copione in quarta e ultima prova, dove Eolo decide di mettere definitivamente alla frusta barchette ed equipaggi, sguinzagliando sul campo di regata uno Scirocco impietoso sui 20 nodi, aiutato da un’onda che nei momenti più cattivi supera il metro e mezzo di più di qualche spanna. E dunque alla fine?

Alla fine dei giochi, quando tutti rientrano a terra e le barche finalmente riposano sui carrelli di alaggio, resta una giornata di vela da ricordare, dura come sanno esserlo solo certe giornate di mare e vento tosto, ma piena di passione e di voglia di mettersi alla prova accanto ad amici, compagni e rivali di nuova e vecchia data. Serve altro?

Il Circolo ringrazia dunque di cuore prima di tutto gli amici che hanno afferrato scafi, armi e bagagli, affrontando anche viaggi lunghi, per farsi trovare in acqua assieme a noi (tra l’altro togliendosi la soddisfazione di andare anche a podio), così come ringrazia tutti gli amici che si sono prestati ad organizzare e sostenere questo momento importantissimo, pur senza salire in barca per regatare: da Gabriele Gorgoni e Francesco Pascali, impegnati nelle operazioni di sistemazione del campo e di giuria, fino ai nostri Luigi Bubbico, Riccardo Gusella e Ruben Martina, che come sempre si sono prodigati per assistere al meglio i partecipanti e garantire che tutto funzionasse a dovere, sia in acqua che a terra (grazie speciale a Riccardo per le riprese con drone).

Un ringraziamento speciale va poi al nostro mitico Stefano Calogiuri, che oltre ad essersi preso in carico la gestione della nostra Scuola Vela, linfa vitale per il Circolo, si è anche messo con pazienza enorme sul gommone di assistenza per l’intera regata, un compito ingratissimo e per il quale siamo in debito di birre con lui almeno fino a Settembre.

Una menzione d’onore va poi al nostro compagno e socio Gery Laforgia, che dopo essere giunto dal mare sul suo gommone carico di acqua fresca per rifocillare i regatanti nel momento più caldo e incerto della giornata, è anche riuscito a scattare foto della regata che rimangono come ricordi. Ti aspettiamo in acqua al più presto canguro, forza!

E poi, ultimi ma non meno importanti, i ringraziamenti al nostro gruppo dirigente: partendo dal nostro vicepresidente Mauro Martina, che oltre ad aver difeso e consolidato in acqua il suo secondo posto in campionato si è anche sobbarcato la regia e l’intera giungla degli adempimenti burocratici necessari alla realizzazione di un evento del genere, fino ad arrivare ai nostri Pierangelo Greco, Gianni Nicolì e Maurizio Chiesa, che come sempre non hanno fatto mancare la loro presenza e il loro aiuto.

Ringraziamo infine il nostro Presidente, Mimmo Indellicati, che oltre ad aver contribuito personalmente con telefonate funamboliche dell’ultimo minuto a portare in acqua 17 barche si è anche preso il primo posto Great Grand Master e l’ottavo posto overall, chapeau.

Ancora grazie dunque a partecipanti ed organizzatori da parte di tutto il Circolo e appuntamento a Settembre per la tappa di Monopoli.

Buon vento e buona estate a tutti!

Foto: Gery Laforgia, Luigi Bubbico e Niccolò Tosi
Riprese con drone: Riccardo Gusella